Le citazioni più belle di Harper Lee

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Un’altra cosa, signori. Thomas Jefferson ha detto una volta che tutti gli uomini sono stati creati uguali, una frase che gli Yankee e il matriarcato della burocrazia di Washington si compiacciono di gettarci in faccia. C’è una tendenza, in quest’anno di grazia 1935, in certa gente, ad usare questa frase isolatamente, ridicolmente. Noi sappiamo che non tutti gli uomini sono stati creati uguali: alcuni sono più intelligenti degli altri, alcuni sono nati con delle doti che trascendono il normale livello della maggioranza degli uomini. C’è però un’istituzione in questo paese di fronte alla quale tutti gli uomini sono stati creati uguali. Tale istituzione, signori, è il tribunale. I nostri tribunali hanno i loro difetti, ma, in questo paese, per i nostri tribunali, tutti gli uomini sono stati creati uguali.

Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare sino in fondo, qualsiasi cosa succeda. È raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede. La signora Dubose ha vinto. È morta come voleva morire, senza essere schiava né degli uomini né delle cose. Era la persona più coraggiosa che io avessi mai conosciuto.

Il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare sino in fondo, qualsiasi cosa succeda. È raro vincere, in questi casi, ma qualche volta succede.

Fino al giorno in cui mi minacciarono di non lasciarmi più leggere, non seppi di amare la lettura: si ama, forse, il proprio respiro?

Harper Lee (1926-2016)